09.02

DI COSA SI OCCUPANO LE DIRETTIVE SUL DISTACCO TRANSNAZIONALE IN AMBITO UE?

Il quadro legislativo dell’UE sul distacco transazionale dei lavoratori è composto da diverse Direttive che mirano a raggiungere obiettivi diversi:

  • Direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi;
  • Direttiva 2014/67/UE concernente l’applicazione della Direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi; e
  • Direttiva 2018/957/UE recante modifica della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi.

Tali Direttive trattano diversi aspetti, tra loro complementari, della tematica.

La Direttiva 96/71/CE definisce un nucleo di norme vincolanti del paese nel quale i lavoratori sono inviati (c.d. “nocciolo duro”) a cui il datore di lavoro distaccante deve attenersi.

La Direttiva 2014/67/UE stabilisce un insieme di misure e meccanismi di controllo a carico delle imprese distaccanti. 

Infine, la Direttiva 2018/957/UE ha provveduto a rafforzare la precedente disciplina dettata dalla Direttiva 96/71/CE, riconfermandone ed ampliandone il contenuto; mentre la Direttiva 2019/1152/UE, relativa alle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea, prevede che ogni lavoratore sia informato degli aspetti essenziali del rapporto di lavoro.