08.09.01

Triangolazioni nazionali

Le triangolazioni Iva nazionali sono quelle operazioni caratterizzate dalla presenza di due soggetti (primo cedente e promotore della triangolazione) identificati in Italia. Il terzo soggetto (secondo cessionario), invece, risulta essere generalmente identificato in un altro Paese UE.

Vediamo, quindi, alcuni esempi di triangolazioni IVA nazionali.

 

Caso n. 1: L’operatore italiano IT2 (promotore della triangolazione) acquista dei beni da un fornitore italiano (IT1) con incarico a quest’ultimo di consegnarli direttamente al proprio cliente residente in Francia (FR).

 

 

L’operatore italiano IT1:

  • effettua una cessione interna non imponibile ai sensi dell’art. 58 co. 1 del DL 331/1993; la non imponibilità dell’operazione è legata al fatto che IT1 effettui il trasporto della merce (a sua cura o spese).
  • annota la fattura nel registro delle fatture emesse;
  • non deve presentare nessun modello INTRA;
  • dispone di plafond IVA pari all’importo della sua cessione.

L’operatore italiano IT2:

  • effettua un acquisto interno non imponibile art. 58 co. 1 del DL 331/1993;
  • annota la fattura nel registro degli acquisti;
  • effettua una cessione intracomunitaria non imponibile ai sensi dell’art. 41 co. 1 del DL 331/1993 nei confronti dell’operatore francese FR;
  • registra la fattura distintamente nel registro delle fatture emesse;
  • compila il modello INTRA 1-bis (cessione di beni) indicando nella colonna 2 la sigla FR e nella colonna 3 il codice di identificazione dell’operatore francese. Nella colonna 12 (solo se l’operatore presenta gli elenchi Intrastat con cadenza mensile) indica come Paese di destinazione la sigla FR.
  • dispone di un plafond solo per la differenza tra l’importo della sua fattura e quello della fattura ricevuta da IT1. In realtà, IT2 può disporre anche di un particolare plafond vincolato, pari all’importo della fattura ricevuta da IT1. Plafond usufruibile unicamente per poter acquistare beni da esportare nello stato originario entro 6 mesi.
Esempio

IT2 acquista beni dalla società IT1 per euro 10.000, con incarico di consegnarli direttamente al cliente finale FR, al quale addebita un corrispettivo di euro 15.000. In tale ipotesi

  • in capo alla società IT1 l’intero corrispettivo di euro 10.000 costituisce plafond libero;
  • in capo alla società IT2, il plafond è libero per euro 5.000 (eccedenza rispetto al costo di acquisto), mentre per euro 10.000 (pari al costo di acquisto) è vincolato all’acquisto di beni da esportare entro 6 mesi.

 

Caso n. 2: L’operatore italiano IT1 (promotore della triangolazione) acquista dei beni da un fornitore francese FR e li vende ad un suo cliente italiano IT2. I beni vengono consegnati direttamente da FR a IT2.

 

 

L’operatore italiano IT1:

  • riceve la fattura dal fornitore francese senza IVA che integra a norma dell’art. 46 del DL 331/1993 assoggettandolo ad IVA e la registra come acquisto intracomunitario a norma dell’art. 47 del DL 331/1993;
  • compila il modello INTRA degli acquisti ai fini statistici nel periodo di riferimento in cui ha registrato la fattura del fornitore francese, se tenuto alla presentazione mensile;
  • emette la fattura con IVA per la cessione interna nei confronti di IT2.

L’operatore italiano IT2:

  • riceve dal fornitore la fattura con IVA;
  • IT2 non compila il modello INTRA acquisti.

 

Caso n. 3: L’operatore italiano IT1 cede dei beni ad un cliente francese FR con incarico da quest’ultimo di consegnarli direttamente al proprio cliente residente in Italia IT2.

 

 

L’operatore italiano IT1:

  • effettua una cessione interna con applicazione dell’IVA italiana al cliente francese;
  • non deve compilare il modello INTRA cessioni.

L’operatore italiano IT2:

  • effettua un acquisto interno da operatore comunitario;
  • riceve una fattura da FR senza addebito d’imposta;
  • emette autofattura ai sensi dell’art. 17 co. 3 del DPR n 633/1972;
  • non compila il modello INTRA acquisti.

In questo tipo di operazione triangolare per l’operatore francese è consigliabile effettuare una identificazione diretta in Italia. In questo modo l’operatore ha la possibilità di detrarre l’IVA italiana addebitata da IT1.